NEL LETTO DEL VENTO: 1 ago 2011 WebShake – viaggi

lunedì 1 agosto 2011

Golfo della Girolata

Dopo la notte passata a rotolare in cabina, ci svegliamo piuttosto pesti e decidiamo di passare la giornata in porto a rilassarci e a fare un po' di bricolage. 
La baia di Girolata sembra uscita da un sogno: un castello diroccato monta la guardia all'ingresso del porto, dove le barche riposano, come sospese sull'acqua cristallina. Sotto lo scafo nuota un acquario di occhiate e castagnole. Peccato solo non poterci pescare la cena. 
Il gonfiaggio del tender non rivela tragiche sorprese (ossia una falla degna del Titanic) e il nostro fido "canotto" viene prontamente battezzato Furia e immediatamente collaudato: scendiamo a terra a sgranchirci le gambe e a curiosare fra le case rosse di Girolata, ex borgo di pescatori di aragoste ora riconvertito al turismo. 
Ai bar acchiappa-turisti sulla spiaggia si contrappongono le mucche, che fanno capolino per strada passeggiando sulla spiaggia, e qualche barca di pescatori. Fuori stagione, qui dev'essere il paradiso e se ne ha un assaggio la sera, quando i barconi sbarca-peones se ne vanno e i motoscafi smettono di tormentare la baia: il tramonto infiamma le rocce del golfo, mentre sulle nostre teste, ad una ad una si accendono tutte le stelle del firmamento. Con un Colomba in mano, sdraiati in pozzetto, guardare le stelle è il miglior film che si possa immaginare!

Corsica: traversata da San Remo al Golfo di Girolata

Lasciamo San Remo di notte.
La mente semisveglia ma il cuore ancora dorme.
Ci allontaniamo dalla terra e dalle sue luci mentre in sottofondo pompa la musica disco di un locale sulla spiaggia.

Lupo di mare...
Il vento soffia da sud-est, incurante di smentire le previsioni di Meteo France, del Lamma e di Meteo Consult.

Sarà la stanchezza del viaggio, il Pigato e gli spaghetti ai frutti di mare della sera prima, ma il mio corpo non ne vuole sapere di stare in mare sballottato senza tregua dalle onde. Nè si convincerà nelle ore seguenti. 

La costa sparisce piano piano e compare un'altro orizzonte sul mare. 
Dormendo mi perdo l'arrivo del giorno. 
Davide resiste da ore al timone, soltanto con l'ausilio della preziosa Coca-Cola. E' da questi particolare che si nota che lui è il lupo di mare e io la pecora di terra.

Il vento gira in prua, ammainiamo le vele e issiamo il genoa, marca Volvo Penta. 
Passiamo la giornata a seguire i capricci di Eolo e a dimenarci sull'onda al traverso. Il mio mal di mare è sempre con me.

... pecora di terra:-)
Verso sera la Corsica e le scogliere intorno a Calvi appaiono dalla foschia. Finalmente, riusciamo a dar tregua alle orecchie spegnendo il motore e a issare nuovamente le vele.

Arriviamo alla Scandola al tramonto: enormi scogli di roccia rossa emergono dalle acque staccandosi dalla costa. Accendiamo nuovamente il motore e tentiamo una corsa contro il tempo per arrivare a Girolata prima del buio. Tentativo fallito.

Cala la notte ed entriamo nel golfo di Girolata, in cui le onde si insinuano agitando le acque nere. Vediamo le luci delle barche alla fonda: la promessa di una notte di sonno. 

Speranza vana.

Prima un problema nell'ammainare la randa (maledetto amantiglio!) e poi un fraintendimento col porto (peschiamo 2 metri e 80 NON 1 metro e 80) ci costringono a dare ancora a mano (salpancora mon amour...) nel buio assoluto, all'imboccatura del porto. 

Risultato: addio notte tranquilla e, come dice il Poeta, passiamo la notte a dimenarci "come baldracche".

Per fortuna, come diceva Rossella O'Hara: domani è un altro giorno... 
Sì, ma che fatica...

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