NEL LETTO DEL VENTO: Valencia: mercati, pesci ed astronavi WebShake – viaggi

sabato 13 ottobre 2012

Valencia: mercati, pesci ed astronavi


Mercado de Colòn
Di giorno, torniamo sui nostri passi, passeggiando per la Grand Via del Marchese del Turia e lungo le vie affiancate da magnifici esempi di art nouveau. Sbuchiamo al Mercado de Colòn, splendido esempio di architettura liberty: mattoni, vetro acciaio e piastrelle policrome. Il vecchio mercato ha lasciato il posto a bar di design e ad alcune boutique gastronomiche. 
Plaza del Ayuntamiento
Raggiungiamo Plaza del Ayuntamiento, su cui si affaccia lo splendido edificio di marmo della Posta Central e il Municipio. Su passanti e turisti domina il pipistrello di bronzo, simbolo della città. 
Mercado Central: pescherie
La piazza è un caleidoscopio di profumi e colori, un viavai di turisti e residenti fra le bancarelle dei fiorai e gli zampilli delle fontane. Puntiamo dritti verso il Mercado Central, con lo stomaco rumoreggia per la fame. 
Scopriamo che il concetto di colazione da queste parti è piuttosto anarchico. C’è chi sorseggia un caffè e gusta un dolce e chi addenta un panino coi calamari fritti annaffiandolo con una bottiglia di bianco. 
Optiamo per una soluzione di compromesso: tostadas con pomodoro e prosciutto crudo e un succo d’arancia, seduti proprio di fronte all’ingresso del mercato coperto, guardando il viavai continuo di turisti e clienti.
Mercado Central
 Ci buttiamo fra la folla. L’interno mi ricorda un po’ Porta Palazzo. Ci inebriamo dell’odore del cibo e dei colori accesi di frutta e verdura. Ci lasciamo trascinare dalla folla e arriviamo nella zona delle pescherie: un tripudio di crostacei, molluschi, cernie dalle bocche spalancate e tonnetti dalla pelle lucida. C’è tutto il mare esposto in qualche decina di metri quadrati.

Il liberty lascia il posto al gotico al palazzo della Borsa della Seta (Lonja de la Seda), con le sue colonne slanciate e i soffitti dorati impreziositi da cassettoni istoriati. 
Lonja de la Seda
Gargoyles, satiri e mostri marini escono dalle pareti di marmo bianco per agguantare paffute contadinelle e marinai incauti. 
Sobbalziamo per una sventagliata di mitra e applausi. Terroristi baschi in trasferta? No, è una sposa che esce dalla chiesa in una fragorosa esplosione di mortaretti. 

Ciutat de les Arts i Les Ciencies
Una veloce puntata nelle vie intorno a Plaza Tossal per immortalare alcuni esempi di street art e poi, dopo aver dato un'occhiata alla Cattedrale, puntiamo dritti verso la Ciutat de les Arts i les Ciències, che ha proiettato Santiago Calatrava, classe 1951, nell’Olimpo delle archistar. 
Graffiti valenciani
Ci aggiriamo attoniti in un paesaggio fantascientifico, disseminato di astronavi (Palau de les Arts Reina Sofía), installazioni aliene (Umbracle e il Museo delle Scienze), occhi giganteschi (Hemisferic) ed arpe colossali (Pont de l'Assut de l'Or). 

Parco Oceanografico
Arriviamo finalmente al parco oceanografico e torniamo bambini per qualche ora, passeggiando nei tunnel di vetro e testa in su, ammirando a bocca aperta pesci di ogni forma e dimensione che nuotano nelle immense vasche. Ridiamo alle evoluzioni dei pinguini e restiamo sorpresi dalle dimensioni dei leoni marini.

Coi piedi ormai gonfi, arranchiamo verso il nostro hotel, passando per i Jardins del Turia. Torniamo in centro per gustare una magnifica cena con tanto di paella al Carosel, seduti in una piazzetta appartata, prima di tuffarci nella movida valenciana fino a tarda notte.

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