NEL LETTO DEL VENTO: 10 ago 2012 WebShake – viaggi

venerdì 10 agosto 2012

La magia di Ayers Rock (Uluru)

Crossroad
Siamo di nuovo in strada all'alba, lungo il canyon incandescente. Dopo 200 km appare il bivio della Lasseter Hwy. Prendiamo a destra, direzione Ayers Rock. 
Il deserto si fa ancora più rosso, mentre corriamo veloci lungo i 140 km di asfalto e deserto che ci separano da "The Rock", in lingua aborigena Uluru.
Mount Connell
In mezzo al nulla, sbuca un monte dalla cima piatta. Il Monte Connell, lontano cugino del più celebre monolito del mondo, che tuttavia ha il suo fascino e ricorda le rocce della Monument Valley. 
Vicino a noi, intenti a immortalare il "sasso", c'è una ragazza appoggiata alla sua bicicletta, stracarica di borse e tubolari di ricambio. L'intrepida fanciulla si gusta un panino, contemplando il panorama, come se l'aspettasse una pedalata sulla ciclabile di Modena e non l'avventura in mezzo all'outback.

Curtin Spring
Poco oltre, facciamo tappa a Curtin Spring, allevamento di bovini, stazione di servizio, nonché unico luogo abitato nel raggio di centinaia di chilometri. Sono molte le suggestioni da selvaggio west: pick up arrugginiti parcheggiati nel nulla, foto di mandriani con cappello di cowboy e camicia a scacchi, pompe a vento che cigolano nella polvere. Il costo della benzina lievita oltre i 2$ al litro, ma non ci sono alternative e ci tocca il salasso.












Dopo l'avvistamento di un branco di cammelli selvatici, giungiamo alla meta: l'ingresso del parco nazionale di Uluru. A poche centinaia di metri, LEI, The Rock
 appare di fronte a noi. 
Uluru
L'emozione è fortissima: nodo in gola e lacrime agli occhi. Qualsiasi aggettivo (monumentale, enorme, magnifica, imponente) è inadatto a descriverla. Si può solo ammirarla in silenzio, assaporarne le sfumature di colore, le scanalature che ne increspano la superficie, le fessure e le caverne che ne scavano i fianchi. Se ci sono dei posti Sacri al mondo, questo è sicuramente uno di quelli.
Percorriamo i 10 km della Base Walk quasi in silenzio, bisbigliando a vicenda la nostra meraviglia. 
Di fronte allo spettacolo di un laghetto dalle acque cristalline, ai piedi del gigante rosso, mi siedo, respiro, cercando di congelare l'attimo, di portare via con me questa sensazione di immensità e di pace.


La camminata diventa pellegrinaggio, lo sguardo fisso su di Lei, i passi nella polvere rossa, sotto il cielo blu cobalto. Terminiamo la camminata coi piedi gonfi, ma gli occhi scintillanti per tanta bellezza.
Il sole comincia a scendere e raggiungiamo il punto per ammirare il tramonto. Lei cambia tutte le sfumature del rosso, prima di spegnersi nella notte. Sapere che è là, addormentata nel buio, mi fa sentire tranquilla.

Uluru - Sundown

Il tempo di una doccia nel nostro splendido albergo e poi all'Outback Pioneer a grigliare animali esotici (canguro, bufalo, coccodrillo) e a bere di nascosto un ottimo shiraz della Barossa Valley, acquistato ad Alice Springs, guardando le prove olimpiche di 470.
Le note degli AC/DC sostituiscono il commento della partita di football australiano, sport per veri maschi, altro che calcio!
Si va a dormire un po' brilli ma inebriati da questa memorabile giornata.


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