NEL LETTO DEL VENTO: 14 ott 2012 WebShake – viaggi

domenica 14 ottobre 2012

Valencia: ricordando la Coppa America

Convento del Carmen
Torniamo sui nostri passi, per terminare la visita al centro. 
Impazziamo per trovare il Palazzo del Cervello, che nonostante il nome suggestivo si rivela un edificio piuttosto anonimo. 
Ho appena iniziato il giro e già ho i piedi a zampa di elefante. Rimpiango di non averli sostituiti con un paio di rotelle, sicuramente più comode in questa circostanza.
Dopo la colazione in Plaza de la Reina, gironzoliamo per il Barrio del Carmen, passando sotto la Torres de Serranos . Ci infiliamo in un dedalo di viuzze, che ogni tanto si allargano su suggestive piazzette, circondate da edifici con influenze moresche. Mi accovaccio davanti ad una nicchia in un muro dove qualcuno ha eretto un altare per una famiglia di gatti, passati a miglior vita (dopo aver esaurito le 7 di ordinanza). 
Continua la mia via crucis (voglio dei piedi di ricambio!) con destinazione Torres de Quart: imponente torrione, su cui si scorgono ancora i colpi infertigli in secoli di assalti.

Valencia - Il Porto
Finalmente riusciamo a tornare a Plaza de l'Ayuntamiento e a sederci (hurrà) su un comodo autobus, che ci scarica al Porto
E' una splendida giornata.
Il cielo è proprio del blu che piace a me e il vento agita le bandiere sulla passeggiata, mentre camminiamo sulla banchina, parlando delle imprese di Luna Rossa, di boe e di partenze, di skipper carismatici, di angoli e di virate.
Su un cubo a specchio, la riproduzione della Coppa America, ci ricorda battaglie epiche, eleganti evoluzioni di barche da sogno, davanti a questo specchio d'acqua ora così calmo.

Dell'ultima gloriosa edizione a cui parteciparono i monoscafi, quella dell'ormai lontano 2007, restano soltanto dei capannoni silenziosi e deserti a ricordarci quella finale, in cui Alinghi strappò il titolo a New Zealand, dopo aver battuto Luna Rossa nella finali del Luis Vuitton Cup. 
In religioso silenzio, giriamo intorno alla base di Luna Rossa (progettata da Renzo Piano), guardando le vele che rivestono l'edificio, che ora pendono sfilacciate dalle pareti, come i fantasmi di un sogno smarrito.

Sembra quasi di poter ancora sentire l'entusiasmo delle persone che sono state qui durante quei giorni, durante quelle ore di adrenalina e passione.
Entriamo nel Museo dell'America's Cup e guardiamo avvincenti filmati sul più antico trofeo sportivo del mondo. Sorridiamo quando sullo schermo compaiono le immagini di Azzurra e del Moro di Venezia, così lontane dai mostruosi trimarani che hanno sostituito quelle bellissime signore del mare.

Veles e Vents
Finito l'amarcord, passeggiamo lungo il porto e arriviamo all'edificio progettato da David Chipperfield, il
Veles e Vents, punto esclusivo di osservazione durante le regate. 

E' mezzogiorno: l'ora della paella. Ci deliziamo con una paella nigra (cucinata col nero di seppia) alla Rosa  un ristorante sulla passeggiata con vista sul mare. Ci sono quasi trenta gradi e dopo pranzo ci sdraiamo sulla sabbia, crogiolandoci al sole. Poco lontano, alcuni bambini fanno il bagno.






Lasciamo Valencia, con le scarpe piene di sabbia e il profumo di salsedine nei capelli.
A Modena fa freddo e piove, ma la bellezza valenciana rimane con noi ancora un po' .

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