NEL LETTO DEL VENTO: Pasquavela 2013 - Emozioni a bordo di Razza Clandestina WebShake – viaggi

venerdì 29 marzo 2013

Pasquavela 2013 - Emozioni a bordo di Razza Clandestina

Torniamo a Porto Santo Stefano. E' passato un anno e un governo Monti. La crisi, sfortunatamente, si fa sentire. Sono meno dell'anno scorso le barche iscritte a Pasquavela. Persino molti J24 hanno dato forfait.
Ritroviamo gli amici di Razza Clandestina. Con alcuni non ci vediamo da un anno, ma è come se fosse passata solo una settimana. C'è tanta voglia di riscatto fra i ragazzi, dopo il risultato dell'invernale di Cala Galera e il secondo posto dell'anno scorso. Nonostante la pressione delle regate si faccia sentire nessuno perde la voglia di scherzare, mentre armiamo la barca. Di fianco a noi, fervono i preparativi anche su Kronos II e continuo a guardare il professionista a bordo che arma una manovra dalle finalità misteriose.

4 giorni insieme. 3 di regate a bastone, sofferte, combattute, con un vento capriccioso, la pioggia che ci tormenta in falchetta. Umberto timona concentrato, senza distrarsi un attimo. Orza, poggia e Razza docilmente risponde alla sua mano. In falchetta si tengono d'occhio gli avversari, si studia il campo di regata, si commentano le manovre di chi ci precede. "Hai visto la boa?". Scruto il mare, alla ricerca del pallone giallo, che finalmente scorgo non lontano dalla costa. Virata, nuova virata. Passiamo da un bordo all'altro, inseguendo i nostri avversari, incrociando le loro scie. Giriamo la boa. Issa, ammaina, stralla. Nel bordo di poppa, contemplo lo spi che vola contro il cielo tormentato. "Cazzaaaaaaaaaaa", per domare la vela che ci vorrebbe portare lontano. La sfida prosegue. Rimontiamo posizioni e alla fine del secondo giorno siamo terzi. 
Ci aspetta la regata lunga. Porto Santo Stefano - Formiche di Grosseto e ritorno. 
Ci presentiamo alla partenza carichissimi. Le condizioni vento-mare sono un incubo: onda formata e un vento che passa da 10 a 2 nodi. A suo piacimento. Appena l'aria pare distendersi, il comitato di regata si affretta a dare il via alle operazioni di partenza. Ci concentriamo e si parte. Puntiamo verso Grosseto in un bordo lungo, a caccia del poco vento. La tattica ci premia e sfiliamo davanti a tutti. Ma non abbiamo fatto i conti con Eolo. Finiamo in un buco di vento. Anzi, più che di buco qui si tratta di vera e propria voragine. Razza si ferma e le onde cominciano a sballotttarci in ogni direzione. Iniziamo a star male. Prima Emanuele, poi Samuele e, infine, anche io. Siamo stracci in coperta, praticamente inservibili. Ci rianimiamo come zombie, solo per dare una mano alle manovre. Io riesco a malapena ad aprire gli stopper delle drizze, prima di ripiombare in uno stato catatonico. Le onde non ci danno tregua. La randa sbatte rumorosamente e Razza si muove alla strabiliante velocità di 0,5 nodi. Umberto, i Davidi, Roberto e Leo non si lasciamo scoraggiare. Orientano incessantemente le vele, cazzano, lascano, seguono ogni refolo d'aria per guadagnare faticosamente metro dopo metro. 
Dalla radio comincia la litania delle defezioni.  Evidentemente il disagio serpeggia nella flotta, ma il comitato non dà segno di voler annullare la regata. E' una gara di nervi e Razza non molla. Finalmente ecco una sottile brezza che man mano rinforza.
Quando entra l'aria siamo piazzati benissimo, testa a testa con i primi di classifica. Il comitato annuncia una riduzione di percorso. Passiamo le Formiche dopo i "grossoni" e le nostre fatiche finiscono. Dai nostri calcoli siamo primi in compensato. Sono così felice, soprattutto per chi ha tenuto viva Razza in queste ore, mentre io ciondolavo con la testa fuori dalle draglie... Si stappano birre e riesco persino a berne un sorso. Abbiamo vinto l'Ovo!!! 
La serata si chiude con una bella cena allo Yacht Club di Porto Santo Stefano, sospeso sulla scogliera a picco sul mare turchese.
L'ultimo giorno di regate ci giochiamo il tutto per tutto. La nostra perseveranza, la grinta e l'entusiamo ci premiano e terminiamo terzi. Io e Davide torniamo a Modena di corsa per evitare il delirio del rientro di massa dalle vacanze pasquali e i ragazzi si godono la meritatissima premiazione.
Ancora una volta Razza e la passione per la vela del suo equipaggio ci hanno regalato delle bellissime emozioni.
Alla prossima Pasquavela! Forza Razza!



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