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lunedì 27 ottobre 2014

Route du Rhum #RDR2014: la lunga rotta per Guadalupa

Manca meno di una settimana all’inizio della ROUTE DU RHUM (#RDR2014), una delle regate più famose al mondo.
Meno di una settimana alla mia partenza per Saint-Malo e comincio ad essere veramente emozionata all'idea di poter partecipare a questa festa con altre migliaia di appassionati.

Tutto è nato in una sera di luglio, dopo un paio di birre con Davide, il mio partner in crime. Iniziamo a parlare di vela e regate, delle ultime novità della scena internazionale e di sogni d’acqua e di vento.
Finiamo con un biglietto aereo per Parigi e una meta: la partenza della decima edizione della Route du Rhum.

Cos’è la Route du Rhum?


Ogni 4 anni, dall'ormai lontano 1978, l’antica città corsara di Saint-Malo diventa la capitale della vela oceanica.
I più forti velisti si affrontano sulla barche più veloci, in una dura sfida in solitario, sulla rotta di circa 3542 miglia che da Saint-Malo porta alla meravigliosa città caraibica di Point-à-Pintre in Guadalupa.


Una regata a cui partecipano, non solo il gotha dei velisti professionisti, ma anche semplici appassionati di questo incredibile sport, che si confrontano su un percorso difficile, in cui è fondamentale, oltre alla conduzione della barca, riuscire ad interpretare correttamente le condizioni meteo.

IDEC - Foto di Jean Marie Liot
A questa decima edizione sono iscritti 91 skipper e le loro barche sono suddivide in 5 classi: Ultime, Multi 50, IMOCA, Class 40 e Rhum.

Ultime sono astronavi: barche multiscafo, con una lunghezza maggiore di 60 piedi. Per darvi un'idea della grandezza, pensate che l'albero di Idec (la barca dello skipper Francis Joyon) è alto 32 metri, come un palazzo di 10 piani.

La Multi 50 raggruppa i multiscafi conformi alle regole della classe Multi50, altri mostri di 50 piedi o più, che volano letteralmente sull'acqua.

La classe IMOCA raggruppa molte barche che hanno partecipato alla Vendèe Globe e vi posso assicurare, per averle viste da molto vicino, che bisogna essere dei maghi per riuscire a portare da soli una barca di 60 piedi con quelle caratteristiche, soprattutto quando il vento è sostenuto.

Infine, la Class 40, che è quella in cui vi sono più partecipanti. Monoscafi di 40 piedi, in grado di raggiungere velocità impressionanti, soprattutto alle portanti.

Tutto quello che non viene classificato nelle precedenti classi finisce della classe Rhum.






Perché vedere la partenza della Route du Rhum?



Quattro anni fa, io e Davide eravamo a Parigi per il ponte del 1° Novembre e sulla prima pagina di Le Figaro campeggiava la foto del trimarano oceanico Groupama (vincitore dell'ultima edizione).

La sera al telegiornale abbiamo visto le immagini incredibili di decine di migliaia di persone: una folla oceanica, che lungo tutta la costa bretone fra Sant-Malo a Cap Frehel, stava aggrappata alla scogliera a strapiombo sul mare per vedere partire i propri beniamini.

Una scena impensabile in Italia, dove (salvo qualche rarissima eccezione) alla partenza della regate trovi al massimo qualche decina di persone (in gran parte moglie, fidanzate e amici di armatori e regatanti).

In quel momento abbiamo deciso che alla prossima partenza ci saremmo stati anche noi in mezzo a quella marea umana, a salutare le barche in partenza per la Guadalupa e a goderci l’emozione di vedere coi nostri occhi queste meravigliose signore danzare intorno alla boa di Cap Frehel.

RDR2010 - Il pubblico a Cap Frehel

Gli italiani alla Route du Rhum 2014

Alessandro Di Benedetto - Photo Team Plastique

Gli italiani iscritti a questa edizione della #RDR2014 sono tre. Anche se in barca nulla è scontato e fare pronostici è molto difficile, sulla carta, tutti e tre hanno tutti le carte in regola per salire sul podio.

Iniziamo con Alessandro Di Benedetto, iscritto nella classe IMOCA, al timone di Team Plastique, col quale ha partecipato alla ultima Vendeé Globe (2012/2013), l’Everest dei navigatori solitari, e alla Transat Jacques Vabre. Alessandro, che ora vive stabilmente alle Sable d’Olonne, è diventato famoso per una serie di imprese incredibili: ha attraversato il Pacifico e l’Atlatico su un minuscolo Hobie Cat e ha completato il giro del mondo senza scalo e senza assistenza su un Mini 6.5. Chapeau!

Giancarlo Pedote - Photo Gerbaud
Nella Class 40, troviamo Giancarlo Pedote, su una barca il cui nome è già tutto un programma: Fantastica. Lui, Giancarlo, è uno dei velisti più promettenti sulla scena internazionale e ha recentemente vinto la Les Sables-Les Açores-Les Sables (#SAS2014) a bordo del suo Mini Prysmian 747, dopo essere arrivato 2° alla MiniTransat del 2013. Lei, Fantastica, dell’armatore Lanfranco Cirillo, ha già compiuto la traversata durante l’ultima edizione della Transat Jacques Vabre, con al timone un altro grande della vela tricolore: Pietro D’Alì. 

Andra Mura su Vento di Sardegna
Ultimo, ma non certo per importanza, Andrea Mura, un velista che non ha bisogno di presentazioni. E' stato randista del mitico Moro di Venezia e l'anno scorso ha vinto la Ostar, una delle regate oceaniche più impegnative.
A questa decima edizione della #RDR il velista sardo è nuovamente al timone di Vento di Sardegna , con la quale ha già trionfato nell’ultima edizione della Route di Rhum nella Classe Rhum.

A tutti loro buon vento! 
(Sperando di incontrarli sulle banchine di Sant-Malo per augurarglielo di persona)



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