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martedì 7 ottobre 2014

Volvo Ocean Race - Navigazione estrema

Il percorso (©Volvo Ocean Race)
Manca meno di una settimana alla partenza della Volvo Ocean Race, la più appassionante e adrenalinica regata off-shore intorno al mondo, che terrà impegnati i 7 team in gara per i prossimi 8 mesi.
Un viaggio, un'avventura estrema, che per gli appassionati di vela è ormai un appuntamento fisso.
Qui non si parla di comuni mortali ma di alieni della vela in grado sulla carta di affrontare 38.739 miglia, suddivise in 9 tappe: uno sforzo atletico, psicologico, logistico ed ingegneristico enorme.

VOR 65 (©Volvo Ocean Race)
Di fronte alle immagini (impressionanti) delle passate edizioni due sono le reazioni: incredulità e invidia. Invidia, perché vederli filare sotto spi ad oltre 20 nodi, fa venir voglia di fare un patto col diavolo pur di salire a bordo. Incredulità, perchè quando si vedono le falle negli scafi che si sono aperte durante la scorsa edizione (quella 2011/2012), i disalberamenti ripetuti o le facce allucinate all'arrivo, viene da chiedersi se non ci sia spinti troppo oltre. 

C’è da sperare che queste nuove barche, i VOR 65, sulla carta meno spinte delle precedenti, possano garantire una maggior affidabilità e sicurezza, senza penalizzare lo spettacolo.

Ma cos’è la Volvo Ocean Race?

La Volvo Ocean Race, nella veste in cui la conosciamo oggi, è nata a partire dall’edizione 2005/2006 ed è l’erede della Whitbread Round The World Race, la cui prima edizione risale al lontano 1973.

E’ sempre stata una regata durissima, che ha messo di fronte gli equipaggi alle condizioni di navigazione più estreme, tanto che - purtroppo - ci sono state anche delle vittime. Come nell'edizione 1973/1974, a cui parteciparono anche mostri sacri della vela come Eric Tabarly ed i nostri connazionali Doi Malingri e Giorgio Falck, in cui 3 partecipanti persero la vita.



La popolarità della Volvo Ocean Race è stata determinata, anche dalla grande copertura mediatica durante tutto l’evento. 
A partire dal 2008-2009, a bordo di ciascuna imbarcazione c’è, infatti, un on-board reporter, che dalla scorsa edizione non partecipa più alle manovre, ma ha l’esclusivo compito di documentare e raccontare istante per istante la vita di bordo. 

In quest’ultima edizione c’è anche un’altra novità, perché il filmaker francese François Gandolfi è stato incaricato dalla Volvo di realizzare 39 puntate sulla vita a bordo. Il titolo della serie “Life at the Extreme” è già tutto un programma e c’è da scommettere che il risultato sarà un mix di adrenalina e sequenze in mare da brivido.
(Credits: David Ramos/Volvo Ocean Race)

La in-port race di Alicante (4 ottobre 2014)

La regata di Alicante (©Volvo Ocean Race)
A pochi giorni dalla partenza, prevista per il prossimo 11 ottobre alle 14:00 CET, abbiamo finalmente visto ingaggiati sullo stesso campo di regata i nuovissimi VOR 65.
Ed è stato soltanto un piccolo assaggio di quello che ci aspetterà nei prossimi mesi.

Nonostante queste barche siano nate per solcare gli oceani e non per danzare fra le boe, lo spettacolo di Alicante è stato veramente emozionante. La potenza e l’eleganza di queste imbarcazioni, capaci di raggiungere i 16 nodi contando solo su un vento leggerissimo è strabiliante. 


(Credits: Mar’a Mui–a/ MAPFRE)
Ora che la Coppa America è diventato un circo da ultramiliardari che si sfidano su mezzi acquatici che assomigliano più ad aeroplani che a barche, è facile capire come la Volvo Ocean Race si sia guadagnata un posto speciale nel cuori di tutti coloro che hanno nei propri ricordi le epiche battaglie di Luna Rossa o del Moro di Venezia e pensano che la VERA regata fra le boe sia soltanto quella fra monoscafi. 

Quella di sabato è stata una gara combattuta, con le barche a darsi battaglia fin dalla partenza, in un susseguirsi di incroci, manovre e spettacolari passaggi in boa. 
Alla fine l’ha spuntata il team Alvimedica superando nelle ultime miglia il team Abu Dhabi, che era stato in testa quasi fin dall’inizio. Una bella vittoria, che dovrebbe rendere orgogliosi anche noi italiani, visto che nell'equipaggio della barca vincitrice c’è anche il triestino Alberto Bolzan. E’ la prima volta di un italiano a bordo dei nuovissimi VOR 65, che hanno sostituito i VOR70, utilizzati fino alla scorsa edizione.
(Credits: Ainhoa Sanchez/Volvo Ocean Race)

Un team in rosa

Questa edizione della Volvo Ocean Race vede nuovamente la partecipazione di un equipaggio interamente femminile, quello del Team SCA, capitanato dalla bionda Samantha Davies, una delle navigatrici più accreditate sulla scena internazionale, che il giro del mondo l’ha già fatto in solitaria, arrivando quarta nell'edizione 2008-2009 della Vendèe Globe

Il resto della squadra non è da meno: Dee Caffari è un’aliena della vela (con alle spalle 3 giri del mondo non-stop), Abby Seager e Carolijn Brouwer sono alla loro seconda partecipazione a questa competizione e le altre ragazze hanno tutte un palmares di tutto rispetto.
(Credit: Corinna Halloran/Team SCA)

Erano più di 10 anni che un equipaggio tutto femminile non partecipava a questa regata e, da donna, sono orgogliosa di queste ragazze, che hanno avuto il coraggio di imbarcarsi in questa incredibile avventura. 

Mi auguro che la loro partecipazione riesca a scalzare molti preconcetti in un ambiente, quello della vela professionistica, in cui spesso regna un malcelato maschilismo. 
Per vincere una regata come questa non è sufficiente avere i muscoli, qui entrano in campo anche altre doti: la resistenza psicologica, la capacità tattica, lo spirito di gruppo che non hanno niente a che fare col sesso. Proprio sotto il profilo dell’esperienza come team, sicuramente questa squadra parte avvantaggiata, perchè è stata la prima ad iscriversi ufficialmente a questa edizione della Volvo Ocean Race ed è quello che ha avuto più tempo per prepararsi e per creare l’affiatamento fra i membri dell’equipaggio. 
(Credit: David Ramos/Volvo Ocean Race)

Nella in-port race le ragazze di SCA non hanno fatto faville, arrivando soltanto penultime, per una serie di imprecisioni tattiche e qualche sbavatura nelle manovre in boa, ma questa regata non si vince fra le boe (anche se i punti delle in-port race hanno la loro importanza) e la vera gara inizia il prossimo sabato. 

Io faccio loro un enorme in bocca al lupo e continuerò a seguire i loro progressi con una punta d’invidia.


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