NEL LETTO DEL VENTO: Lisbona e la Volvo Ocean Race: immagini e emozioni dalla regata più dura del mondo WebShake – viaggi

giovedì 18 giugno 2015

Lisbona e la Volvo Ocean Race: immagini e emozioni dalla regata più dura del mondo


Dopo aver partecipato all'incredibile bagno di folla della partenza della Route du Rhum, non potevo perdermi l'appuntamento con una delle tappe europee della Volvo Ocean Race.



Per motivi logistici, purtroppo, ho dovuto rinunciare alla mia amatissima Lorient, per cui la scelta è caduta su Lisbona, così da combinare un week-end nella città portoghese con la passione (mia e di mio marito) per le regate oceaniche.


Volvo Ocean Race: la regata più dura del mondo


























Ho iniziato a seguire la Volvo Ocean Race, la "regata più dura del mondo", diversi anni fa, perché mi affascinano le navigazioni estreme, dove le barche e l'equipaggio sono messe a dura prova.

Basta dare un'occhiata alle immagini che trovate sul sito ufficiale, per rendervi conto delle condizioni proibitive che devono affrontare questi velisti. Condizioni che, in questa edizione, sono state rese ancora più estreme dalla monotipia che è stata introdotta per ridurre i costi ed aumentare la partecipazione.

Per poter salire sul podio l'equipaggio deve fare una gara perfetta, perchè le distanze fra le barche si misurano spesso in pochi minuti, se non addirittura (come nella in-port race di Lisbona) in secondi.

La Volvo Ocean Race, nel corso delle ultime edizioni, ha conquistato un grande seguito di pubblico, merito soprattutto di un'efficace azione di marketing. Soltanto così una regata di sole 7 barche (nell'edizione 2011-12 erano 6), poteva guadagnarsi l'attenzione degli appassionati e dei media.



Il Volvo Ocean Village


La base di Lisbona del Volvo Ocean Race Village è stata studiata per creare l'evento: accogliendo i visitatori (appassionati e semplici curiosi) e gli ospiti degli sponsor.

Lisbona - L'ingresso del  Volvo Ocean Race Village

Passeggiando fra i vari stand, infatti, non è raro vedere persone che esibiscono un pass che riporta la scritta "dealer" (rivenditore) di uno dei marchi che sponsorizzano la regata.

E se non ho un pass? Niente paura! Anche senza un pass si ha accesso gratuito a quasi tutte le aree del villaggio, inclusa quella dove si trovano gli stand dei vari team e dove è possibile incontrare gli skipper e gli equipaggi, alle prese con i preparativi prima della partenza.

Team SCA - Relax pre partenza

Ian Walker fa due tiri a calcio prima della partenza


Molto interessante anche il Dockyard, ossia la struttura che ospita la veleria e dove gli equipaggi possono ottenere assistenza tecnica. 
Sempre in un'ottica di contenimento dei costi, infatti, la North Sails è l'unico fornitore delle vele per i VOR65 così come l'assistenza tecnica a terra, che è unica per tutti.


L'interno del Dockyard


Non c'è stato verso di togliergli il timone




















Se siete alla ricerca di un souvenir, potete fare tappa al tendone della Musto dove si trova il merchandise ufficiale della regata.

I visitatori più entusiasti sono senza dubbio i bambini. Ce ne sono moltissimi qui a Lisbona e sembrano divertirsi moltissimo.

Non mancano, infatti, giochi studiati per farli divertire e offrire ai più piccoli esperienze di avvicinamento alla vela, così come altre attività ludiche connesse alla regata e al mare.

Lo stand del Team Sca ha persino un'area dedicata a mamme con bimbi piccoli.

VOR - Mother and son


Timoniera in erba

 

Pronti per la partenza?


Partecipare alla partenza di una grande regata è un'emozione così intensa che è difficile da descrivere a parole.

Cercate di immaginare di essere sulla banchina del port: di fronte a voi, sono ormeggiate barche meravigliose, che fino a ieri avete visto soltanto su Internet o nelle riviste. 

Intorno a voi, lentamente, l'entusiasmo del pubblico monta come una marea inarrestabile, man mano che la partenza si avvicina. 
Potete leggere la concentrazione sul viso degli skipper in attesa di affrontare questa nuova sfida, mentre lo shore team armeggia incessantemente sulla barca: carica vele, arma le manovre, smonta i parabordi, sistema le cime d'ormeggio.
E' una festa molto particolare, che non può lasciare indifferente chi ama la vela e il mare.

Tifo alla Volvo Ocean Race: i Netifans

























Noi ci mettiamo in prima fila sotto il sole cocente per assistere alla sfilata degli equipaggi, prima dell'uscita dal porto.

Iker Martinez - Team Mapfre
























Vicino a noi c'è un gruppo di ragazzi spagnoli, tifosi sfegatati di “Ñeti” Cuervas-Mons, imbarcato su Mapfre. 
I Neti-fans indossano divertenti parruccche rosse e fanno un casino tremendo con tamburi e vuvuzelas.

I velisti degli altri team, che sono già in barca e stanno mettendola a punto prima della partenza o che passeggiano sul pontile, li guardano con un misto di curiosità e divertimento.


Arriva anche la fanfara a cavallo che cerca di sovrastare (senza troppo successo) il vociare dei supporters scatenati. 
Nel frattempo gli incaricati dei vari team distribuiscono bandierine e palloncini in mezzo al pubblico.

Quando siamo ormai sull'orlo di collasso per un colpo di calore, ecco che arrivano gli equipaggi. 
Sfilano uno dopo l'alto, proprio davanti a noi: il team di Alvimedica, dove salutiamo l'italiano Alberto Bolzan (unico compatriota presente alla VOR), il team Vestas, col sorridente Chris Nicholson, tornato al timone dopo l'incredibile naufragio della seconda tappa, il team magenta di SCA, capitanato dalla bionda Sam Davies e gli spagnoli di Mapfre (accompagnati da urla, strepiti e una sinfonia di vuvuzelas), guidati da un concentratissimo Iker Martinez.


Chris Nicholson  - Team Vestas


Sam Davies - Team SCA


All'altra estremità del pontile, intravvediamo in lontananza l'arrivo della squadra di Abu Dabi con il temibile Ian Walker (che sono al comando della classifica), il francese Caudrelier che dirige l'equipaggio franco-cinese di Dongfeng e, infine, l'olandese volante Bouwe Bekking, al comando di Brunel.

Dopo aver raccolto l'incitamento del pubblico e dopo le interviste di rito agli skipper, le barche lasciano il porto e si dirigono sul campo di regata che si trova sul fiume Tago, non in mare.

La in-port race di Lisbona


Noi ci spostiamo vicino alla spiaggia per poter vedere l'area di partenza.

Lisbona: il pubblico della Volvo Ocean Race


Intorno ai VOR65 ci sono decine di barche affollate di persone, tenute a distanza di sicurezza dal comitato di assistenza.
Ormai mancano soltanto pochi minuti alla partenza, ma il vento è debolissimo.

Ammainata l'intelligenza le barche cominciano ad avvicinarsi alla linea ed è uno spettacolo vedere questi bolidi incrociarsi seguendo il vento.

3-2-1...partiti!
SCA, che al momento della partenza si trovava fuori dalla linea, è subito costretta a tornare indietro e a scontare la sua penalità, mentre gli altri puntano verso il ponte 25 de Abril e la prima boa, che si trova leggermente a monte della Torre di Belem.

Lisbona: in-port race


Nel frattempo Mapfre passa subito al comando, tallonata da Brunel e da Abu Dabi. Subito dietro, arrivano Dongfeng e Alvimedica, mentre Vestas resta intrappolata in una zona con pochissimo vento e si trova a contendersi l'ultima posizione col team SCA, che però lentamente guadagna sul resto della flotta grazie ad un bordo verso la sponda destra del Tago.
Mano a meno che risalgono il fiume, verso il centro di Lisbona, li perdiamo di vista.



Vestas, vi teniamo d'occhio...


Dopo pochi minuti, girata la boa, ecco che ricompaiono ed è impressionante vedere la velocità che raggiungono questi bolidi, con soltanto pochi nodi d'aria, grazie al loro smisurato code zero.

Team Vestas

Alla seconda boa, Mapfre ha consolidato la posizione al comando, ma Abu Dabi si fa sotto senza timore.
Il team Brunel fatica a tener dietro al duo di testa e i franco-cinesi di Dongfeng, che all'inizio sembravano ben posizionati, sono ormai fuori dal podio, grazie ad un bordo fantasioso che li ha portati in un buco di vento.


Lisbona - VOR in-port race
Team SCA lotta con la corrente
L'aria diventa sempre più flebile e anche i VOR 65 cominciano a patire, soprattutto di bolina. Gli equipaggi cambiano vele (prima genoa e poi code zero) cercando di trovare un angolo migliore al vento, ma con queste ariette è un problema anche per loro.

Il distacco fra il duo di testa e gli altri è ormai irrecuperabile. 



Abu Dabi cerca di strappare a Mapfre la prima posizione e quasi ci riesce. 
Le due barche arrivano sul traguardo al photofinish, separate da un solo secondo! Alvimedica, col nostro Alberto Bolzan, si aggiudica il terzo posto.

Dietro di loro arrivano, sospinti soltanto da una lieve brezza, le ragazze di SCA, seguite da Dongfeng.

Brunel, che ha completamente sbagliato la tattica, scivola dal terzo posto al sesto. 
Per ultimo, fanalino di coda, arriva il team Vestas, forse un po' arrugginito dopo i lunghi mesi passati a terra.

Noi festeggiamo con un gustoso panino ed una birra, soddisfatti per aver potuto partecipare a questo avvenimento.

Il duello fra Mapfre e Abu Dabi



Partenza per Lorient: spettacolo sul Tago


VOR - Inclinazioni























La scelta della tappa Lisbona per vedere la VOR si rivela ancora più azzeccata domenica, il giorno della partenza della flotta della Volvo Ocean Race alla volta di Lorient. 
Infatti, la regata si svolge sul Tago, che scorre proprio in mezzo alla città, a pochi passi dalle principali attrazioni turistiche.

Non c'è, quindi, bisogno di imbarcarsi sulle barche appoggio, spendendo cifre esorbitanti, per vedere dal vivo questo evento. 
Basta che vi sediate comodamente sulle rive del fiume, magari dopo aver comprato una bella birra fresca, per godere di questo spettacolo meraviglioso.

Così facciamo anche noi. 

Dopo aver visitato il Monastero Dos Jeronimos e il Museo della Marina, ci accomodiamo sull'argine proprio sotto il Padrão dos Descobrimentos (il monumento alle scoperte) e, armati di binocolo e macchina fotografica, ci godiamo lo spettacolo dei VOR65 che si infilano sotto il ponte del 25 aprile che sembra una perfetta replica del Golden Gate.





Speronamento?


VOR Lisbona - Slow motion...


Rio? No Lisbona

Anche oggi c'è pochissimo vento, che soffia da ovest, per cui le barche sono costrette a fare lunghi bordi per scendere verso Praça do Comércio, dove si trova la boa. 

Se gli equipaggi soffrono, il pubblico ed i curiosi che affollano la riva del Tago sono entusiasti, perché molte manovre si svolgono a pochi metri dalla riva di fronte allo sguardo perplesso dei passanti.

A causa del poco vento e della forte corrente contraria, la regata si trasforma in un lento corteo.

Quando ripassano davanti a noi, Mapfre è nuovamente davanti, seguita da Abu Dabi e, a seguire, il resto della flotta, a breve distanza.

Li vediamo sparire dietro la Torre di Belem. 

Davanti a loro di nuovo l'oceano. 
Un'altra tappa, un'altra sfida oceanica.


Noi li seguiamo col pensiero, sognando di navigare con loro dritti verso l'Atlantico. 


La regata è una questione di prospettive





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