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venerdì 16 gennaio 2015

#Bretagna: a vela sotto le stelle (ode alla navigazione notturna)



Navigare di notte è una delle esperienze più profonde che si possono sperimentare in barca.

Il silenzio, le stelle nel cielo, la costa illuminata, la luna che si riflette sul mare, le chiacchierate con gli amici durante le guardie, rendono la navigazione notturna un momento capace di regalare grandi emozioni.

Navigare di notte in Bretagna



Durante la nostra prima vacanza a vela in Bretagna, nel 2010, ci eravamo limitati a navigare di giorno, perché non ci sentivamo abbastanza preparati ad affrontare le insidie delle acque bretoni di notte.

Nel nostro ultimo viaggio, invece, più sicuri delle nostre capacità, abbiamo deciso di percorrere la rotta che unisce l’Ile de SeinBelle-Île alla luce delle stelle ed è stata un’esperienza unica.

Il faro di Sein - Ile de Sein


Tutto è iniziato sotto i migliori auspici: nel primo pomeriggio dopo il nostro giro all’Ile de Sein, riattraversiamo il Raz de Sein e facciamo rotta verso sud.
Una piacevole brezza da nord-ovest e la giornata soleggiata rendono la navigazione piacevole. 

Sorprese ed incontri nel Mare Bretone

All'improvviso, davanti alla nostra prua ecco spuntare alcuni delfini.
Per chi va per mare avvistare un delfino è un'avvenimento che ti cambia la giornata, che riesce a strappare un raggiante sorriso persino al marinaio più burbero. 
Vederli danzare sotto la prua, mentre nuotano velocissimi incrociando la scia della barca, per me è la rappresentazione della felicità, un momento di gioia pura e perfetta.

Delfini al Raz de Sein



Proseguiamo verso la nostra destinazione, tenendoci qualche miglio al largo per cercare di restare il più vicino possibile alla rotta diretta.

Nel pomeriggio il cielo si rannuvola, mentre sole scende lentamente alle nostre spalle.

Alla nostra sinistra si vede la costa bassa intorno a Penmarch, con le sue lunghissime spiagge.

Il faro di Eckmuhl 
Memori della nostra esperienza all'andata, cerchiamo di passare lontano dalla costa per evitare i bassi fondali, che in questa zona generano onde molto fastidiose.

In lontananza un fronte di nuvole nere rabbuia il tramonto, causandoci una certa preoccupazione. Incrocio le dita sperando che quella che si sta avvicinando, non sia una notte buia e tempestosa.
Dopo aver stabilito i turni di guardia, scendo sotto coperta a dormire qualche ora. In mare le notti sono lunghe ed è meglio essere riposati.


Tramonto sul mare

Quando ritorno in pozzetto, guardo il mare: le nuvole sono scomparse e il sole sta tingendo l’orizzonte d’oro e di rosa. Prendo il timone e assaporo ogni istante di questo meraviglioso tramonto, finchè il mare non inghiotte l’ultimo raggio di luce.

Da lontano il faro di Eckmuhl illumina il cielo. Sembra l’occhio di Sauron, che ci segue passo dopo passo.


Seconda stella a destra...

Il cielo si accende di migliaia di stelle, messaggi luminosi lanciati attraverso gli spazi siderali. 

Anche il mare si illumina di luci: quelle dei pescherecci, quelle delle boe di segnalazione, quelle dei paesi sulla riva. 

Mentre Stefano, uno dei nostri amici, è al timone, io mi guardo attorno, attenta ad individuare ogni segnale di pericolo e, soprattutto, a verificare che la nostra rotta non incroci quella delle navi di passaggio o qualche gavitello lontano dalla costa. 

Per chi non va per mare può sembrare curioso che uno dei pericoli maggiori durante una navigazione al buio sia costituito dal rischio di collisione con altre barche. 
Per quanto il mare sia immenso, per la legge di Murphy, la vostra rotta incrocerà sempre quella di un’altra barca a cui (secondo complicate norme di precedenza) sarete obbligati a cedere il passo. 

Noi non facciamo certo eccezione e, infatti, dopo qualche ora, ecco che puntualmente dobbiamo cambiare rotta per lasciar passare un grosso peschereccio, che se ne infischia delle nostre mura a dritta.

Tornata al timone, fisso la rotta e prendo come riferimento una piccola stella che brilla in mezzo al sartiame. Mi sento un po’ Peter Pan, che vola nel cielo verso la sua isola, guidato soltanto dalle stelle.

Fantasmi nel buio

Alla nostra sinistra, nel buio, stanno in agguato le bellissime isole Glenans, di cui scorgiamo soltanto le numerose balises, che coi loro segnali luminosi ci avvisano di passare al largo. 

Lascio il timone a Stefano, il mio compagno in questa guardia, e mi metto seduta sopravento in falchetta, guardando il mare nero sotto di me. 
Ad un certo punto, vedo un fantasma, un'ombra fosforescente che schizza a tutta velocità sotto Padi. 
Faccio un salto per lo spavento e guardo Stefano. "Un pesce! Guarda", dice. 

Guardo meglio. Non è un pesce, è un delfino, che sfreccia nell'acqua nera, avvolto dalla bioluminescenza. Dopo poco eccone un altro, che si avvicina velocemente. 

Mettiamo il pilota automatico e restiamo estasiati a guardare le loro scie luminose che s'intrecciano sotto la barca. 
Il delfino-show prosegue per una decina di minuti. I nostri amici girano nuotano intorno alla barca che si muove, si affiancano alle murate, entrano ed escono dall'acqua per respirare.
Io rido per la felicità e mi sento emozionata come una bimba, perché uno spettacolo come questo non l'avevo mai visto prima.

Sorge una luna meravigliosa, un disco luminoso che trasforma in argento fuso l'oceano.

Le ore passano e mi bruciano gli occhi a forza di guardare il display fosforescente degli strumenti. Entro in sintonia perfetta con Padi e, mentre timono, mi lascio cullare dalle onde. 
Sento la pace che mi entra dentro ad ogni respiro e sono felice di essere qui, ora, e di poter assaporare questo momento unico.

Finalmente l'alba

Dopo aver dormito qualche ora, ricomincia la nostra ultima guardia. Manca poco all'alba, ma nonostante il caffè, la testa comincia a ciondolare e gli sbadigli si fanno sempre più grandi.

In lontananza, ad est, comincia a scorgersi un chiarore e Lucifero brilla luminosa sull'orizzonte.

Si sta avvicinando l'alba.

L'emozione di un'alba fra le onde
Tengo duro ma la stanchezza si fa sentire. 
Cerco di immaginare come possano resistere i navigatori oceanici che passano mesi a dormire poche ore al giorno e, concludo, che non fa per me.

Finalmente, ecco l'alba
A poco a poco si spengono le stelle e il mare scintilla sotto i raggi del sole.

Incontri all'alba
Davanti a noi appare Belle-Île, con le sue scogliere a picco sul mare e il faro di Les Poulaines, vicino alla deliziosa Sauzon.

Belle Ile - Il porto di Le Palais
Continuiamo a seguire la costa e, dopo circa 6 miglia, stanchi ma soddisfatti, arriviamo finalmente a Le Palais, sormontata dall'imponente fortezza costruita dal solito Vauban.
Stanchi, ma soddisfatti ci abbracciamo e scendiamo a terra a festeggiare la nostra impresa con birra, moules e frites.

Il mare bretone ci ha fatto dono di un'altra emozionante avventura che ha reso indimenticabile questa nostra vacanza.

I miei meravigliosi compagni di viaggio


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